lunedì 20 maggio 2019

Corso di formazione interdisciplinare di geografia Dolomiti di Sesto e del Comelico 5 - 7 luglio 2019


Corso di formazione interdisciplinare di geografia 
Dolomiti di Sesto e del Comelico 
5 - 7 luglio 2019
Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici 
sulle Dolomiti di Sesto e del Comelico (Dolomiti 
settentrionali, Sistema n. 5 di Dolomiti UNESCO)
Organizzato da Fondazione G. Angelini  in collaborazione con   
sezioni CAI Auronzo e Val Comelico, Fondazione Dolomiti UNESCO, Comune di Auronzo Corso accreditato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, anno 2018/2019.
Destinatari: docenti delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, formatori del CAI, guide e tecnici degli enti locali (max 40 partecipanti). 
Finalità: offrire ai destinatari e in particolare ai docenti l’opportunità di acquisire conoscenze scientifiche, ambientali, naturalistiche e storiche, con particolare riferimento all’ambiente montano, oltre a competenze metodologiche ed operative trasferibili all’interno della programmazione didattica curricolare. Favorire la nascita e la realizzazione di esperienze didattiche trasferibili nella pratica e tali da coinvolgere gli alunni quali 
protagonisti, per un accostamento all’ambiente. Permettere agli insegnanti di conseguire una migliore competenza ed una maggiore autonomia operativa nella fruizione dell’ambiente montano, inteso come laboratorio didattico ed educativo. Fare in modo che la conoscenza dei luoghi divenga motore di sensibilità e attenzione alla montagna, così da promuove una fruizione consapevole, attenta alla sicurezza e sostenibile.
Obiettivi: Imparare un metodo di osservazione del paesaggio e del territorio per insegnare a “leggere” il paesaggio e il territorio e comprendere i problemi connessi. Programmare e realizzare un’esperienza formativa di approccio, in grado di trasmettere ai giovani la consapevolezza del patrimonio ambientale contenuto in un’area geografica significativa, per sviluppare nei futuri cittadini la cultura e la sensibilità per la fruizione sostenibile della montagna e la tutela del territorio, inteso come interesse collettivo e 
dovere morale del singolo.
Metodologia: Utilizzo di strumenti cartografici per il riconoscimento delle linee geomorfologiche e delle caratteristiche del paesaggio. Proposte di itinerari ad anello nei luoghi, 
che siano facilmente ripetibili da parte di studenti (o di gruppi), sotto forma di laboratorio organizzato dai docenti/formatori. Analisi di peculiarità legate alla flora, alla fauna e alla storia del territorio che possano essere riprese nei percorsi didattici. 
Responsabile scientifico: Giovanni Battista Pellegrini, già docente di Geomorfologia all’Università di Padova, Consiglio scientifico Fondazione G. Angelini; Coordinamento del corso: Selina Angelini.
Relatori: Giovanni Battista Pellegrini, già docente di Geomorfologia Università PD – Fondazione G. Angelini, Danilo Giordano, geologo, docente all’IIS Follador, Cesare Lasen, 
geobotanico, Comitato scientifico Fondazione Dolomiti Unesco, Davide Pettenella, docente di Economia e Politica forestale Università di Padova, Fondazione G. Angelini; Carlo Barbante, Università di Venezia, Istituto per la Dinamica dei Processi 
Ambientali CNR; Iolanda Da Deppo, etnografa; Ester Cason Angelini, responsabile collana “Oronimi Bellunesi” Fondazione G. Angelini; Anna Angelini, archeologa; Antonella Fornari, alpinista; Enrico Ferraro, faunista/accompagnatore media montagna.
Durata e programma dei lavori: 5, 6 e 7 luglio 2019, ore 23 di lezione.
Programma del corso
Venerdì 5 luglio - ore 14.30-19.00: Palazzo Corte Metto, Auronzo di Cadore.  
Introduzione teorica del Corso. 
14.30 Introduzione e saluti da parte dei rappresentanti degli enti coinvolti.
15.00 Inquadramento geologico e geomorfologico dell’area: Danilo Giordano
16.00 Le risorse forestali e gli effetti della tempesta Vaia: Davide Pettenella
16.30 Pausa caffè
17.00 Il Rapporto Speciale del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) nell’impatto 
dell’innalzamento della temperatura di 1,5° C: Carlo Barbante
17.30 Valenze floristico vegetazionali, con particolare attenzione alle torbiere di Rin Freddo e area 
circostante: Cesare Lasen
18.00  Boschi, acqua e uomini in Cadore. Alcune osservazioni storico-etnografiche: Iolanda Da Deppo
18.30 Conoscenza degli aspetti archeologici per la tutela del territorio: Anna Angelini




Sabato 6 luglio: Ai confini delle Dolomiti: le Alpi Carniche Occidentali. Primo giorno di escursione
Da Padola per Casera Coltrondo, parcheggio di Casera Coltrondo 1879. Sentiero CAI 149 per Casera Rinfreddo e prosecuzione fino al bivio a quota metri 2053; si procede per sentiero CAI 173 fino a Sella Col Quaternà, metri 2379; salita al Col Quaternà m 2503 e ritorno; si imbocca poi il sentiero CAI 148 fino a Passo Silvella, metri 2329; per sentiero CAI 148 ci si indirizza verso 
Vallonera: vista sulle sorgenti del Padola; si raggiunge l’Alpe di Nemes, metri 1877 e per sentiero CAI 131 e poi 149 si raggiunge il Lago dei Rospi, m 1726; ritorno a Casera di Coltrondo. 
Ore 21.00 presso Villa Gregoriana (Palù San Marco) “Il ritorno del lupo e altri grandi carnivori”
Aspetti considerati 
Geologia: Basamento Cristallino, formazioni sedimentarie permiane (Conglomerato di Ponte Gardena, Conglomerato di Sesto, Arenarie di Val Gardena); il complesso vulcanico permiano di Col 
Quaternà, l’ultimo vulcano delle Dolomiti.
Geomorfologia: forme glaciali e periglaciali, conche di sovra-escavazione, influenza delle faglie sullo 
sviluppo del paesaggio, le forme tipiche delle rocce metamorfiche.
Botanica: splendidi rodoreti, interessanti torbiere.
Archeologia: tracce della frequentazione preistorica del territorio.
Paesaggio antropico (malghe e opere della prima guerra mondiale) e Toponomastica
Dislivello: 750 m circa


Percorso prima  giornata di escursione
Domenica 7 luglio. Il simbolo delle Dolomiti: giro delle Tre Cime di Lavaredo. Secondo giorno
Partenza dal Rifugio Auronzo 2330, sentiero CAI 101 verso Rifugio Lavaredo, Forcella Lavaredo metri 2454 con vista sul fianco nord delle Tre Cime; per sentiero CAI 101 poi CAI 104 si giunge a Pian di Cengia, metri 2229; per sentiero CAI 107 si raggiungono i Laghi di Cengia, metri 2324 e il Rifugio Pian di Cengia, metri 2528; per sentiero CAI 101 si arriva all’Alpe di Pian, metri 2358 quindi al  Rifugio Locatelli, metri 2406; 
per sentiero CAI 102 e quindi CAI 105 si raggiunge Pian da Rin, metri 2192 e il Rifugio Malga Lunga, metri 2232;  poi Forcella Col di Mezzo, metri 2315 e ritorno per sentiero CAI 105 fino al Rifugio Auronzo.
Aspetti considerati 
Geologia: Dolomia dello Sciliar, Dolomia Cassiana, Formazione di Heiligkreutz, Formazione di Trave-
nanzes, Dolomia Principale, impronte di dinosauro.
Geomorfologia: splendidi esempi di forme strutturali (erosione selettiva), morfologia glaciale e peri-
glaciale, frane, carsismo.
Aspetti di contestualizzazione storica e alpinistica
Dislivello: 700 m circa

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